Chi meglio dei poeti può lodare la bellezza? Un poeta sfrutta il linguaggio e i suoi astuti poteri di parola per il massimo impatto emotivo, come vedrai in questa lista di poesie sulla bellezza. Le poesie che leggerai in questa raccolta di 20 brevi poesie sulla bellezza esplorano tutte le sfaccettature della bellezza, l’apprezzamento di essa, l’atto di crearla, trovare la bellezza nella natura, rintracciare la bellezza in amore e romanticismo, e riconoscere i bei corpi in modo positivo.
- “Bad Day at the Beauty Salon” di Maggie Estep
- “Beauty” di Elinor Wylie
- Book Deals Newsletter
- “La bellezza nella natura” di Arti Chopra
- “La bellezza è breve e violenta” di Snehal Vadher
- “La bellezza del nero” di Margaret Burroughs
- “La bellezza di una donna” di Audrey Hepburn
- “A Brown Girl’s Guide to Beauty” di Aranya Johar
- “Haiku” di Fukuda Chiyo-Ni
- “I Died for Beauty-but was scarce” di Emily Dickinson
- “La mia gente” di Langston Hughes
- “Sulla bellezza” di Khalil Gibran
- “Pretty” di Katie Makkai
- “Rondel of Merciless Beauty” di Geoffrey Chaucer
- “Lei cammina in bellezza” di Lord Byron (George Gordon)
- “Sonetto 54: O, quanto più bella appare la bellezza” di William Shakespeare
- “Sonetto: To Tartar, a Terrier Beauty” di Thomas Lovell Beddoes
- “Ancora raccoglierò la bellezza dove cresce” di Edna St. Vincent Millay
- “A Thing of Beauty (Endymion)” di John Keats
- “Senza titolo: We Are All Born so Beautiful” di Rupi Kaur
- “Youth and Beauty” di William Carlos Williams
“Bad Day at the Beauty Salon” di Maggie Estep
Leggi il testo qui.
“Beauty” di Elinor Wylie
Non dire che la bellezza è buona,
O che è bella,
O che è elegante come le ali delle colombe nel bosco
Le sue ali selvagge di un gabbiano.
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Non chiamarla malvagia; quella parola è il tocco
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La consuma come una maledizione;
Ma non amarla troppo, troppo,
perché questo è ancora peggio.
O, lei non è né buona né cattiva,
ma innocente e selvaggia!
Inseriscila e lei muore, che aveva
il cuore duro di un bambino.
“La bellezza nella natura” di Arti Chopra
C’è una poesia in ogni fiore,
un sonetto in ogni albero,
un racconto in ogni vita
solo per te da vedere…
C’è una lirica in ogni ruscello
che scorre sulle rocce,
c’è un’ode in ogni sfumatura,
come la meraviglia dell’amore si apre,
c’è ritmo in ogni suono,
ogni battito di un cuore,
c’è poesia in ogni unione
e in ogni coppia che si separa
e così come c’è meraviglia
in ogni nuova vita creata
c’è tristezza e rimpianto,
per il non detto e il non affrontato
ascoltate solo la musica
che le vostre orecchie non possono sentire,
sforzatevi solo per la melodia
che è così lontana eppure così vicina
la meraviglia del creatore,
la magia del divino
è lì da sentire, per tutti noi,
per essere presto tua e mia
“La bellezza è breve e violenta” di Snehal Vadher
La bellezza è breve e violenta
come il fulmine bianco
del Nilgiri lento e improvviso
costruito come i suoi capelli
una mattina era un grappolo d’uva
appeso accanto ad ogni
orecchio forse viene da dove
fame le voci dei bambini
vengono rompendo la loro strada
per il mio cuore le pietre
i miei piedi che sono leggeri
e pesanti dal camminare
su quel sentiero pieno e veloce
il fiume scorre erodendo
le sponde con il suo sinuoso
desiderio gentile e i giorni gli anni macigni
sospinti da un gigante giù per la collina
dobbiamo salire verso l’improvviso
sinuoso blu
“La bellezza del nero” di Margaret Burroughs
(22 maggio, 1965)
Quando ci guardiamo
ci vediamo attraverso occhi
che sono stati educati
a vedere bello solo l’opaco,
bello per noi la pelle che è bella,
A noi gli occhi che sono chiari,
A noi i capelli che sono lisci,
A noi le labbra che sono sottili,
I nostri dei e le nostre dee
Colano in una bianchezza opalescente
E ogni giorno adoriamo questo santuario.
Grande a noi la nostra pelle nera di raso,
Grande a noi le nostre labbra fulgenti,
Grande a noi i nostri occhi di mezzanotte,
Grande a noi i nostri capelli croccanti
Così abbiamo rifiutato la nostra immagine.
Ma non è così che dovrebbe essere
Noi neri dobbiamo nascere di nuovo.
Sapete che i neri come le altre razze
hanno una loro distinta bellezza,
sapete che anche la notte stigiana è bella.
“La bellezza di una donna” di Audrey Hepburn
La bellezza di una donna
non sta nei vestiti che indossa,
nella figura che porta,
o nel modo in cui si pettina.
La bellezza di una donna
deve essere vista dai suoi occhi;
perché quella è la porta del suo cuore,
il luogo dove risiede l’amore.
La bellezza di una donna
non è in un neo del viso;
ma la vera bellezza in una donna,
è riflessa dalla sua anima.
È la cura che si preoccupa di dare,
la passione che mostra;
e la bellezza di una donna
con il passare degli anni non fa che crescere.
“A Brown Girl’s Guide to Beauty” di Aranya Johar
“Haiku” di Fukuda Chiyo-Ni
la pioggia primaverile—
tutte le cose della terra
diventano belle
“I Died for Beauty-but was scarce” di Emily Dickinson
Io sono morta per la bellezza, ma scarseggiavo
nella tomba,
quando uno che era morto per la verità giaceva
in una stanza adiacente.
Ha chiesto dolcemente perché ho fallito? 5
“Per la bellezza”, risposi.
“E io per la verità, i due sono uno;
siamo fratelli”, disse.
E così, come parenti incontrati una notte,
parlammo tra le stanze, 10
fino a che il muschio non ebbe raggiunto le nostre labbra,
e coperto i nostri nomi.
“La mia gente” di Langston Hughes
La notte è bella,
così i volti della mia gente.
Le stelle sono belle,
così gli occhi della mia gente.
Bello è anche il sole.
Belle sono anche le anime del mio popolo
“Sulla bellezza” di Khalil Gibran
E un poeta disse: “Parlaci della bellezza”.
Egli rispose:
Dove cercherete la bellezza, e come
la troverete se lei stessa non sarà la vostra
via e la vostra guida?
E come parlerete di lei se non
sarà la tessitrice del vostro discorso?
Gli offesi e i feriti dicono
“La bellezza è buona e gentile.
Come una giovane madre mezza timida della sua gloria cammina tra noi.”
E gli appassionati dicono: “No, la bellezza è
una cosa di forza e paura.
Come la tempesta scuote la terra
sotto di noi e il cielo sopra di noi.”
Gli stanchi e gli affaticati dicono: “La bellezza è
di dolci sussurri. Lei parla nel nostro spirito.
La sua voce cede ai nostri silenzi come una debole
luce che trema per paura dell’ombra.”
Ma gli inquieti dicono: “L’abbiamo sentita
gridare tra i monti,
e con le sue grida è venuto il suono di
tuffi, e il battito delle ali e
il ruggito dei leoni.”
Di notte le sentinelle della città dicono,
“La bellezza sorgerà con l’alba da
est.”
E a mezzogiorno i lavoratori e i viandanti dicono: “L’abbiamo vista chinarsi sulla terra dalle finestre del tramonto.”
In inverno dicono gli innevati: “Verrà con la primavera a balzare sulle colline.”
E nella calura estiva i mietitori dicono
“L’abbiamo vista danzare con le foglie d’autunno, e abbiamo visto un filo di neve nei suoi capelli.”
Tutte queste cose hai detto della bellezza,
ma in verità non hai parlato di lei ma di
bisogni insoddisfatti,
e la bellezza non è un bisogno ma un’estasi.
Non è una bocca assetata né una mano vuota
protesa in avanti,
ma piuttosto un cuore infiammato e un’anima en-
incantata.
Non è l’immagine che vorresti vedere né il
canto che vorresti sentire,
ma piuttosto un’immagine che vedi anche se
chiudi gli occhi e un canto che senti anche se
chiudi le orecchie.
Non è la linfa nella corteccia solcata,
né un’ala attaccata a un artiglio,
ma piuttosto un giardino per sempre in fiore e
uno stormo di angeli per sempre in volo.
Popolo di Orphalese, la bellezza è la vita quando
la vita svela il suo santo volto.
Ma tu sei la vita e tu sei il velo.
La bellezza è l’eternità che si guarda in uno specchio
.
“Pretty” di Katie Makkai
“Rondel of Merciless Beauty” di Geoffrey Chaucer
I tuoi due grandi occhi mi uccideranno improvvisamente;
la loro bellezza scuote me che un tempo ero sereno;
dritto nel mio cuore la ferita è rapida e acuta.
Solo la tua parola guarirà la ferita
al mio cuore ferito, mentre ancora la ferita è pulita-
I tuoi due grandi occhi mi uccideranno improvvisamente;
la loro bellezza scuote me che un tempo ero sereno.
Sulla mia parola, ti dico fedelmente
Per tutta la vita e dopo la morte sei la mia regina;
perché con la mia morte si vedrà tutta la verità.
I tuoi due grandi occhi mi uccideranno all’improvviso;
la loro bellezza scuote me che un tempo ero sereno;
dritto nel mio cuore la ferita è rapida e acuta.
“Lei cammina in bellezza” di Lord Byron (George Gordon)
Lei cammina in bellezza, come la notte
di climi senza nuvole e cieli stellati;
e tutto ciò che c’è di meglio di scuro e luminoso
si incontrano nel suo aspetto e nei suoi occhi;
così addolciti a quella tenera luce
che il cielo nega al giorno sgargiante.
Un’ombra in più, un raggio in meno,
avesse mezzo menomato la grazia senza nome
che ondeggia in ogni chioma corvina,
o illumina dolcemente il suo volto;
dove i pensieri serenamente dolci esprimono,
quanto puro, quanto caro sia il loro luogo di dimora.
E su quella guancia, e su quella fronte,
così morbida, così calma, eppure eloquente,
I sorrisi che vincono, le tinte che brillano,
ma raccontano di giorni trascorsi nella bontà,
una mente in pace con tutto il mondo,
un cuore il cui amore è innocente!
“Sonetto 54: O, quanto più bella appare la bellezza” di William Shakespeare
O, quanto più bella appare la bellezza
per quel dolce ornamento che la verità dà!
La rosa sembra bella, ma più bella ci sembra
per quel dolce odore che vive in essa.
I boccioli di canchero hanno piena tinta
come la tintura profumata delle rose,
sono appesi a tali spine, e giocano con la stessa sfacciataggine
quando il respiro dell’estate svela i loro boccioli mascherati;
ma, poiché la loro virtù è solo il loro spettacolo,
vivono disonorati e non rispettati,
muoiono a se stessi. Le dolci rose non fanno così;
delle loro dolci morti si fanno gli odori più dolci.
E così di te, bella e graziosa gioventù,
quando quella vade, per versi distilla la tua verità.
“Sonetto: To Tartar, a Terrier Beauty” di Thomas Lovell Beddoes
Snowdrop of dogs, with ear of brownest dye,
Like the last orphan leaf of naked tree
Wh shudders in black autumn; anche se da te,
dall’udito occhio disattento e incolto,
non capì il discorso articolato degli uomini
né segnò la mente artificiale dei libri,
la voce del mortale eternizzata dalla penna,-
tuttavia tu hai pensiero e linguaggio tutto sconosciuto
ai dotti di Babele; Spesso gli sguardi più intensi,
lunghi sguardi su qualche pietra dalle venature scure
Tu dai, imparando i misteri morti
del giorno della nascita del mondo, spesso in tono ansioso
con i compagni dalla coda veloce, le risposte più immediate
Solicenze canine, amori a quattro zampe.
“Ancora raccoglierò la bellezza dove cresce” di Edna St. Vincent Millay
Ancora raccoglierò la bellezza dove cresce:
nei funghi colorati e nella nebbia maculata
Sorpresa sui cibi dimenticati; nel fosso e nella palude
filtrato brillante con arcobaleni irregolari
di ruggine e olio, dove mezza città getta
le sue lattine vuote; e in qualche tronco spugnoso
da cui salta a capofitto la rana melmosa smeraldo….
E una pupilla nera nella feccia verde mostra.
L’abitante di diversi luoghi
Surmeggiando a tutte le porte, le spingo tutte.
Oh, voi che temendo un cardine scricchiolante
Tornate indietro per sempre con volti vili,
vi dico che la Bellezza porta una frangia ultra
Inconsapevole di voi sul suo scialle di vimini!
“A Thing of Beauty (Endymion)” di John Keats
Una cosa di bellezza è una gioia per sempre:
il suo amore aumenta; non passerà mai
nel nulla; ma manterrà ancora
un rifugio tranquillo per noi, e un sonno
pieno di dolci sogni, e salute, e respiro tranquillo.
Perciò, ogni giorno, intrecciamo
una fascia fiorita per legarci alla terra,
nonostante lo sconforto, l’inumana penuria
di nobili nature, i giorni cupi,
di tutte le vie malsane e oscure
fatte per la nostra ricerca: Sì, nonostante tutto,
qualche forma di bellezza allontana la coltre
dai nostri spiriti oscuri. Tali sono il sole, la luna,
gli alberi vecchi e giovani, che spuntano una manna ombrosa
per le semplici pecore; e tali sono i narcisi
con il mondo verde in cui vivono; e i chiari ruscelli
che da soli fanno un riparo rinfrescante
contro la stagione calda; il freno di mezza foresta,
ricco di una spolverata di bei fiori di rosa mosqueta:
E tale è anche la grandezza dei destini
che abbiamo immaginato per i potenti morti;
una fontana infinita di bevanda immortale,
che si riversa su di noi dall’orlo del cielo.
“Senza titolo: We Are All Born so Beautiful” di Rupi Kaur
“Youth and Beauty” di William Carlos Williams
Ho comprato un canovaccio-
che non aveva una figlia-
perché avevano intrecciato
fini nastri di rame lucente
su uno spago bianco
e ne avevano fatto una testa spettinata
, la fissò
su un bastone di frassino tornito
sottile al collo
dritto, alto-
quando legato in verticale
sul sostegno di ottone
per essere una luce per me
e nudo
come una ragazza dovrebbe sembrare
a suo padre.
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