Diversi meccanismi sono coinvolti nel mantenimento della normale secrezione di ormoni tiroidei, anche quando l’assunzione di iodio supera le esigenze fisiologiche di un fattore 100. Il sistema di simpatizzanti sodio-ioduro contribuisce maggiormente a questa stabilità. Di fronte a un eccesso di iodio, strozza il trasporto di ioduro nelle cellule tiroidee, il passo limitante della sintesi ormonale. Anche prima che il simpatizzante dello iodio reagisca, un improvviso sovraccarico di iodio blocca paradossalmente il secondo passo della sintesi ormonale, l’organificazione dello ioduro. Questo cosiddetto effetto Wolff-Chaikoff richiede un’alta (>o=10(-3) molare) concentrazione intracellulare di ioduro. Il blocco non dura a lungo, perché dopo un po’ il simporter sodio-ioduro si spegne; questo permette allo ioduro intracellulare di scendere sotto 10(-3) molare e la secrezione quasi normale di riprendere. In alcuni individui suscettibili (ad esempio, dopo il trattamento con radio-iodio della malattia di Graves o nella tiroidite autoimmune), il simporter sodio-ioduro non riesce a spegnersi, la concentrazione intracellulare di ioduro rimane alta e ne deriva un ipotiroidismo cronico. Per complicare le cose, l’eccesso di iodio può anche causare ipertiroidismo. La spiegazione corrente è che questo accade in persone con gozzo, per esempio, dopo una carenza di iodio di lunga data. Questi gozzi possono contenere noduli che portano una mutazione somatica che conferisce un’attivazione “costitutiva” del recettore del TSH. Non essendo più sotto il controllo dell’ipofisi, questi noduli producono eccessivamente l’ormone tiroideo e causano un ipertiroidismo indotto dallo iodio, quando vengono presentati con sufficiente iodio. Questi noduli autonomi scompaiono gradualmente dalla popolazione dopo che la carenza di iodio è stata adeguatamente corretta. Studi più recenti suggeriscono che un’elevata assunzione cronica di iodio favorisce l’autoimmunità tiroidea classica (ipotiroidismo e tiroidite) e che anche l’ipertiroidismo indotto dallo iodio può avere una patogenesi autoimmune.