Emma Lazarus nacque a New York City il 22 luglio 1849. I suoi genitori, benestanti e colti, le procurarono conforto e devozione, iniziando con tutori privati ed estati in riva al mare. All’età di 11 anni iniziò a scrivere liriche appassionate su temi romantici tradizionali e a 17 anni stampò privatamente la sua prima raccolta. Poems and Translations (edizione pubblica 1867) fu seguita da Admetus and Other Poems (1871). Queste poesie piacquero così tanto a Ralph Waldo Emerson che egli invitò Lazarus a fargli visita, iniziando così una corrispondenza che durò per tutta la sua vita.
I lavori di Lazarus iniziarono ad apparire regolarmente nel Lippincott’s Magazine e nello Scribner’s Monthly. Nel 1874 pubblicò la sua prima prosa, Alide: An Episode of Goethe’s Life. Il suo dramma in cinque atti, Lo Spagnoletto (1876), si concentra sull’Italia del 1655, ma come drammaturga aveva più fervore che talento. La poesia era il suo vero mestiere. La sua traduzione delle Poesie e Ballate di Heinrich Heine (1881) fu considerata la migliore versione di Heine in inglese all’epoca.
Il punto di svolta nella vita di Lazarus fu lo scoppio di un violento antisemitismo in Russia e Germania durante i primi anni 1880. Quando un giornalista difese questi pogrom nella rivista Century, Lazarus scrisse la fervente risposta “Il cristianesimo russo contro il giudaismo moderno” nel numero successivo. Da questo momento iniziò una crociata privata per il suo popolo. I suoi versi presero una nuova nota di urgenza, una chiamata al sionismo, in particolare in Songs of a Semite (1882) e nella sua opera teatrale sulla vita ebraica del XII secolo, The Dance to Death. Più importante, cominciò a organizzare sforzi di soccorso per le migliaia di immigrati che si affollavano a Ward’s Island e a scrivere una serie di articoli per la rivista American Hebrew.
Nel 1883 Lazarus salpò per l’Inghilterra, dove fu ricevuta con grande entusiasmo per il suo lavoro a favore degli immigrati ebrei. Si fece così tanti amici tra i sionisti che tornò nel 1885, passando i due anni successivi a viaggiare in Inghilterra, Francia e Italia. Il cancro stroncò la sua carriera. Tornò a New York poco prima della sua morte, avvenuta il 19 novembre 1887. Il sonetto di Lazarus “The New Colossus” fu inciso sul piedistallo della Statua della Libertà nel porto di New York prima della sua inaugurazione nel 1886; fu una giusta commemorazione della sua fede negli ideali americani.