L’altezza del Qomolangma (Monte Everest), ampiamente accettata, è riportata a 29.035 piedi (8.850 m). La prima elevazione non ufficiale del Qomolangma è stata riportata a 30.200 piedi da James Nicholson del Great Trigonometric Survey of British India (circa 1849-50), ma questa misurazione era basata su dati grezzi di rilevamento teodolite e non teneva conto delle aberrazioni ottiche. Successivamente, nel 1856 la Royal Geographic Society britannica dichiarò che l’elevazione del Peak XV (come l’Everest era allora chiamato dai topografi britannici) era di 29.002 piedi dopo diversi anni di attenti e ridondanti (per controllare la precisione) calcoli matematici per correggere i dati di Nicholson per la rifrazione della luce, la pressione barometrica, la temperatura e gli effetti delle maree. In effetti, il Peak XV fu calcolato per essere esattamente 29.000 piedi, ma per evitare che la gente pensasse che avevano semplicemente arrotondato o stimato il calcolo, aggiunsero due piedi per rendere l’elevazione più credibile. Nel 1955, un rilevamento teodolite indiano condotto molto più vicino alla montagna determinò un’altezza di 29.029 piedi, che fu ampiamente accettata per molti anni a seguire. Poi, nel 1999, la spedizione sponsorizzata dal National Geographic, diretta dal famoso alpinista e fotografo americano Bradford Washburn del Boston Museum of Science, ha usato unità GPS simultaneamente sulla cima e sul Colle Sud per stabilire un’altezza della testa della roccia di 20.035 piedi (8850 m) e un’altezza del cornicione di neve di 3 piedi (1 m) superiore. Questa quota è ora indicata su tutte le mappe della National Geographic Society e su molte altre in tutto il mondo. Nel 2005, l’Accademia Cinese delle Scienze e lo State Bureau of Surveying and Mapping hanno dichiarato che l’altezza del letto roccioso della cima dell’Everest è di 29.017,16 piedi (8.844,43 m), coperta da altri 11 piedi (3,5 m) di neve; queste cifre si sommano alla misura indiana del 1955 di 29.029 piedi (8.848 m). La profondità della neve cambia un po’ da un anno all’altro, quindi l’effettiva elevazione del punto più alto di roccia + neve sulla manopola della cima è sempre in movimento. A parte la fluttuazione dello spessore della neve, l’altezza della roccia dell’Everest è costante nel tempo? La risposta è no. Il Monte Everest fa parte di un ambiente tettonico dinamico creato dalla collisione dell’India con l’Asia; questo regime tettonico convergente sta comprimendo la litosfera e sollevando il Grande Himalaya sempre più leggermente ogni anno (alcuni millimetri); la regione dell’Everest si sta anche spostando leggermente verso nord-est ogni anno a causa della spinta inesorabile dell’India.
Sulle immagini: Il Grande Teodolite di Lambton, usato sia da William Lambton che da George Everest durante il Grande Rilievo Trigonometrico dell’India, pesava circa mezza tonnellata e richiedeva dodici uomini per trasportarlo. Anche se danneggiato più volte durante le cadute, è stato ricostruito ed è ora ospitato presso il Survey of India a Dehra Dun (Keay, 2000).