Sommario: I ricercatori riferiscono che la mielina continua a formarsi e ristrutturarsi nel cervello adulto.
Fonte: Yale.
La mielina funge da isolante per milioni di cellule cerebrali, permettendo una trasmissione rapida ed efficiente dei segnali attraverso le regioni del cervello. Nonostante il suo ruolo cruciale, poco si sa su quanto sia stabile questa struttura nel cervello adulto e quale impatto abbia l’invecchiamento sul suo mantenimento.
I neurologi di Yale Robert Hill, Alice Li e Jaime Grutzendler hanno messo a punto delle tecniche per tracciare e raffigurare con precisione la mielina durante la vita del topo. Hanno scoperto che la mielina continua a formarsi e ristrutturarsi nel cervello adulto – indicando il potenziale di cambiamento per tutta la vita. Hanno anche imparato che durante l’invecchiamento, la mielina inizia a deteriorarsi e i detriti mielinici si accumulano nel tempo.
“La mielina non è statica nel cervello adulto e può svolgere un ruolo sottovalutato nella plasticità del cervello, un ruolo che è probabile che venga interrotto con l’età”, ha detto Hill.
Fonte: Bill Hathaway – Yale
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Ricerca originale: Abstract in Nature Neuroscience.
doi:10.1038/s41593-018-0120-6
Abstract
Plasticità della mielina corticale e degenerazione legata all’età nel cervello di mammifero vivo
La mielina assonale aumenta la velocità e l’efficienza dell’elaborazione neurale. Non si sa se i modelli di distribuzione della mielina sono fissi o se gli oligodendrociti mielinizzanti sono continuamente generati in età adulta e mantengono la capacità di rimodellamento strutturale. Utilizzando ad alta risoluzione, intravital senza etichetta e l’imaging ottico a fluorescenza nella corteccia del mouse, dimostriamo la generazione di oligodendrociti per tutta la vita che si verifica in parallelo con la plasticità strutturale dei singoli internodi mielinici. La formazione continua di internodi si è verificata su entrambi gli assoni parzialmente mielinizzati e non mielinizzati, e la copertura totale della mielina lungo i singoli assoni è progredita fino a due anni di età. Dopo il picco di mielinizzazione, la graduale morte degli oligodendrociti e la degenerazione della mielina nell’invecchiamento erano associate a una pronunciata perdita di internodi e all’accumulo di detriti mielinici nella microglia. Così, il rimodellamento della mielina corticale si protrae per tutta la vita, giocando potenzialmente ruoli critici nell’omeostasi della rete neuronale. La graduale perdita di internodi e la degenerazione della mielina nell’invecchiamento potrebbe contribuire significativamente alla patogenesi del cervello.