I lotti sono una tecnica astrologica molto antica che può essere fatta risalire a fonti pre-ellenistiche. La loro origine è oscura; potrebbero essere originariamente babilonesi, egiziane, magiche, persiane o ermetiche, ma al tempo di Doroteo di Sidone nel primo secolo d.C. (e probabilmente prima) erano diventate un principio consolidato della pratica astrologica ellenistica.
Una delle migliori fonti informative per i lotti è l’Introduzione all’astrologia dell’astrologo Paulus Alexandrinus del IV secolo e il Commento a quest’opera del filosofo Olympiodorus il Giovane del VI secolo. Paulus usava una dozzina di lotti principali per quasi ogni aspetto della sua analisi. Le più importanti erano il Lotto della Fortuna (o Parte della Fortuna) e il suo complemento, il Lotto dello Spirito.
Dopo la caduta dell’Impero Romano, tutta l’eredità classica, compresa l’astrologia, passò agli Arabi Abbasidi e ai Persiani. Gli astrologi arabi tradussero fonti dal greco e produssero molti dei loro astrologi che scrissero una quantità considerevole in arabo sull’astrologia. Anche se non è chiaro se il numero di lotti cominciò a proliferare nella tarda antichità o se fu puramente il prodotto del fascino che gli arabi avevano per essi, i manoscritti arabi mostrano un’esplosione nel numero di lotti che furono usati nei secoli successivi. L’aumento smodato è notato dagli stessi commentatori arabi. In L’abbreviazione dell’introduzione all’astrologia, l’astrologo persiano Abu Ma’Shar (787-886) descrive non meno di 55 lotti, anche se è chiaro che questi sono solo quelli che egli considera significativi. Questo conteggio non include nemmeno tutte le partite di Paulus.
A partire dal decimo secolo, molti manoscritti arabi furono tradotti in latino, diventando il mezzo con cui l’astrologia classica trovò la via del ritorno in Europa. Gli astrologi medievali, in particolare il più importante italiano del XIII secolo, Guido Bonatti, contemporaneo di Dante, presumevano che fossero stati gli arabi ad originare il concetto dei lotti, e quindi alla fine vennero chiamati “parti arabe”.
Al tempo di William Lilly, solo il Lotto della Fortuna continuava ad essere usato dagli astrologi, sebbene in un modo che sarebbe stato considerato strano dagli antichi praticanti. I metodi di Lilly con ciò che egli chiamava “Fortuna” sono continuati nell’astrologia moderna, anche se raramente usati e solitamente fraintesi. Il Lotto della Fortuna appare oggi principalmente nella pratica oraria.