È un nuovo anno, una nuova alba, un intero 12 mesi di territorio vergine ricco di infinite possibilità e opportunità.
E anche un anno in cui moriranno molti personaggi famosi.
Sì, da quando l’indimenticabile anno 2016, quando David Bowie se n’è andato da questo involucro mortale e tutti gli altri hanno deciso di darci dentro visto che non valeva più la pena di vivere, è diventato uno sport da spettatori accettato pensare a quali celebrità incontreranno la loro fine nell’anno successivo.
Il 2017 ha visto partire una sana (pessima scelta di parole) selezione di icone, con John Hurt, Chuck Berry, Roger Moore, Adam West, Glen Campbell e Hugh Hefner, mentre il 2018 ci ha visto perdere Billy Graham, Stephen Hawking, Verne Troyer, Aretha Franklin, Burt Reynolds, John McCain, Stan Lee e George HW Bush e – appena in tempo – June Whitfield.
Chi si spegnerà nel 2019?
C’è solo un posto dove cercare le previsioni, ed è uno dei più grandi siti internet – deathlist.net.
Per chi non lo sapesse, The DeathList è una selezione di 50 celebrità che dovrebbero incontrare la morte nei prossimi sei mesi. Funziona dal 1986, quando la lista inaugurale fu fatta per l’anno successivo nel Mandela Bar dell’Università di Warwick da un gruppo di studenti: i fondatori della DeathList. Il 1987 vide solo una sola chiamata corretta (certamente su un campo ridotto di 31), ma negli anni seguenti, il loro talento nel prevedere la morte migliorò costantemente. Il 1994 ha visto la prima lista di 50, con un solido totale di 9 che hanno incontrato il loro creatore, e da allora non si sono più voltati indietro.
Il loro obiettivo primario è quello di raggiungere la doppia cifra – un obiettivo che sono riusciti a raggiungere con successo ogni anno dal 1999 (con l’eccezione del 2010 e 2011), con 14 chiamate corrette di bare nel 2015, 2008 e 2003 prima di un record di 17 nel 2017.
Perché l’obiettivo non è più alto? Beh, ci sono diversi criteri esigenti per la lista dei 50: solo 25 sono autorizzati a rimanere dall’anno precedente; i candidati non sono ammissibili se la loro unica pretesa di fama è che probabilmente moriranno a breve; e devono anche essere abbastanza famosi che la loro morte sarà ampiamente coperta dai media del Regno Unito. Quindi, c’è una certa abilità nel prevedere chi non ce la farà a superare i prossimi 12 mesi.
Con il comitato della lista della morte chiaramente al top del loro gioco dopo l’anno di blocco del 2017, chi stanno dando la mancia per il cimitero nel 2019?
Il numero uno della lista per il secondo anno consecutivo è l’attore Kirk Douglas, 103 anni, che appare per ben 17 volte. Lo elimineranno quest’anno?
Il resto della top five vede il ritorno dello scrittore Herman Wouk (che passa dal 3° al 2° posto), l’attrice Olivia De Havilland (dal 4° al 3° posto), il principe Filippo Duca di Edimburgo, “razzista occasionale” (dal 4° posto) e l’attrice Leah Bracknell (dal 2° al 5° posto). Con quattro di loro che hanno 98 anni o più, hanno sicuramente i giorni contati.
La fidanzata delle forze armate Dame Vera Lynne, che appare per l’undicesima volta e ora ha 102 anni, è al 6° posto, seguita da due politici: Robert Mugabe e Jimmy Carter, rispettivamente al 7° e 8° posto.
9° è Doris Day – che si avvicina al suo ultimo giorno senza dubbio – mentre 10° è lo stilista Pierre Cardin.
Tra le persone che appaiono per la prima volta ci sono l’attore 92enne Jerry Stiller (13°), l’ex premier australiano Bob Hawke (23°), l’economista Alan Greenspan (24°), la giornalista televisiva Barbara Walters (28°), l’attore Sidney Poitier (36° – David Brent sarà sconvolto), l’ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov (40°), l’opinionista di corse John McCririck (42°), la regina del soul Tina Turner (47°) e la leggenda dei Pogues Shane MacGowan (48°).
Tra i fortunati che sono sfuggiti all’attenzione della commissione quest’anno ci sono Keith Richards (forse immortale ma ora ha 75 anni), Bernie Sanders (77 anni, un’altra corsa per la nomination democratica potrebbe finirlo?), Bill Oddie (77, e dato che è universalmente amato, probabilmente un certificato di morte), Buzz Aldrin (88), Brian Blessed (82, di nuovo anche se forse immortale), Richard Branson (68, potrebbe prendere la sua navicella Virgin Galactic per un rischioso test drive), Barry Gibb (72, potrebbe avere voglia di riunire i Bee Gees in paradiso), Hulk Hogan (65, *redatto in caso ci facciano causa*), Raul Castro (87, solo molto vecchio) e Dame Judi Dench (84, altrettanto).
E, naturalmente, quello che tutti temiamo non accadrà mai, e per il quale anche gli amanti della morte potrebbero arrabbiarsi un po’: Sir David Attenborough, che ora ha ben 92 anni. Non soffermiamoci nemmeno su quello.
Siediti e goditi quello che sarà sicuramente un anno stellare di morti di celebrità in arrivo.
E per chi pensa che tutto questo sia di cattivo gusto? Rilassatevi, saremo tutti morti molto presto una volta che i cicli di feedback del riscaldamento globale entreranno in funzione (supponendo che il dito pruriginoso del pulsante nucleare di Trump non ci finisca tutti prima, naturalmente). E tutti quelli che muoiono ora significano un concorrente in meno nelle prossime guerre dell’acqua, quindi è anche nel vostro interesse.
Felice anno nuovo!
(Immagini: Getty)