San Giuseppe Moscati
1880-1927
Giuseppe Moscati nacque a Benevento, Italia, il 25 luglio 1880. Nacque da virtuosi genitori cattolici essendo il settimo di nove figli. Suo padre era un avvocato e presidente della Corte d’Assise di Napoli. Era una persona molto amichevole e benvoluta. Era estremamente intelligente, pio e orante.
Frequentò la facoltà di medicina all’Università di Napoli. Studiava rigorosamente e frequentava la messa quotidiana. Soffrì molto quando il suo amato padre morì durante il suo primo anno di medicina. Non si fermò e si laureò in Medicina e Chirurgia, summa cum laude, a soli 23 anni nel 1903. Nel 1906, salvò eroicamente molti pazienti che avrebbero potuto morire nell’ospedale quando il tetto stava crollando durante l’eruzione del Vesuvio. Fu anche noto per aver salvato molti durante un’epidemia di colera nel 1911. Più tardi, nello stesso anno, divenne titolare della cattedra universitaria di fisiologia chimica di Napoli. Intorno al 1912 o 1913, fece un voto di castità, consacrandosi ad una vita di celibato. Aspirava allora a diventare gesuita, ma fu scoraggiato dai sacerdoti gesuiti che discernono che la volontà di Dio era che il dottor Moscati rimanesse nel mondo come medico. Nel 1914, l’inizio della prima guerra mondiale, sua madre morì. Si arruolò volontario nell’esercito italiano e divenne maggiore. Si prese cura dei soldati feriti e li aiutò a diventare buoni cattolici.
La filosofia del Dr. Moscati per la pratica medica era quella di salvare le anime curando il corpo. Credeva che la salute del corpo dipendesse dal fatto che l’anima rimanesse in stato di grazia. È citato per aver detto che “bisogna occuparsi prima della salvezza dell’anima e solo dopo di quella del corpo”. Attraverso la sua pratica, aiutò molti cattolici decaduti a tornare ai Sacramenti. I suoi pazienti preferiti erano i poveri, i senzatetto, i religiosi e i preti, dai quali non accettava mai pagamenti. Arrivava addirittura a lasciare segretamente il suo denaro nella ricetta di un paziente o sotto il cuscino del paziente.
Un giorno rifiutò persino il pagamento di tutti i suoi pazienti dicendo: “Questa è gente che lavora. Cosa abbiamo noi che non ci sia stato dato da Nostro Signore? Guai a noi se non facciamo buon uso dei doni di Dio!”
Era sempre buono con i suoi pazienti. Quando uno dei suoi pazienti si lamentava della dieta rigida che il buon dottore prescriveva, il Dr. Moscati rispondeva: “Dio ci fa soffrire qui per ricompensarci nel Regno celeste; rassegnandoci alle restrizioni alimentari e alla sofferenza, avremo maggiori meriti agli occhi dell’Onnipotente”
Professionalmente, egli suscitava la massima ammirazione e rispetto nei suoi colleghi e nei suoi studenti. Alcuni dei suoi alunni lo accompagnavano alla messa. Riceveva la comunione ogni giorno e aveva una grande devozione per la Madonna, l’Immacolata Concezione.
Anche se ha salvato molti, sapeva che lui stesso non sarebbe vissuto a lungo. Dopo aver fatto i suoi normali giri in ospedale e aver visitato i poveri ed esaminato i pazienti nella sua casa, si sentì male, smise di lavorare, andò nella sua stanza, si sedette sulla sua sedia e spirò. Morì all’età di 46 anni. Papa Giovanni Paolo II canonizzò Giuseppe Moscati durante l’Anno Mariano 1987-1988 il 25 ottobre 1987. La festa del dottor Moscati è il 16 novembre.
Sommarizzato e adattato da:
Joan Carroll Cruz, “Secular Saints: 250 uomini, donne e bambini laici canonizzati e beatificati”
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