Thomas Chippendale è nato a Otley, Yorkshire, nel 1718, figlio di un falegname. La data esatta della sua nascita è un mistero, ma sappiamo che fu battezzato il 5 giugno.
Come la sua nascita, la prima vita di Chippendale è persa. Sappiamo che sposò Catherine Redshaw nel 1748 a Londra, e cinque anni dopo trasferì i suoi showroom di mobili e il suo laboratorio a St. Martin’s Lane, dove visse e lavorò per il resto della sua vita.
Nel 1754 Chippendale pubblicò la sua magistrale collezione, Gentleman and Cabinet-Maker’s Director, una compilazione del design di mobili alla moda inglese. Quest’opera è l’eredità duratura di Chippendale e mostra il suo dono nell’adattare gli stili di design esistenti alla moda della metà del XVIII secolo. L’influenza del libro fu così pervasiva che il nome di Chippendale è spesso applicato indiscriminatamente a tutti i mobili della metà del XVIII secolo.
Chippendale fu socio del tappezziere James Rannie, e quando Rannie morì il suo ex impiegato, Thomas Haig, divenne il socio in affari di Chippendale. Catherine Chippendale morì nel 1772, e Thomas si risposò nel 1775 con Elizabeth Davis.
I disegni di Chippendale coprivano una vasta gamma di stili, dal rococò al gotico e alle cineserie (stile orientale). Dal 1760 Chippendale fu fortemente influenzato dal lavoro neoclassico dell’architetto Robert Adam, con il quale lavorò a diversi grandi progetti, in particolare a Harewood House e Nostell Priory.
Molti bei pezzi di mobili sono stati attribuiti a Thomas Chippendale, ma pezzi verificabili sono rari. I suoi disegni furono ampiamente copiati, e il suo Gentleman and Cabinet-Maker’s Director fu usato pesantemente da altri costruttori sia in Inghilterra che in Nord America.
Anche quando un pezzo può essere attribuito con certezza al laboratorio di Chippendale, è impossibile dire con certezza che abbia lavorato lui stesso al mobile. Con il successo della ditta Chippendale, sempre più lavori furono eseguiti da operai specializzati piuttosto che da Chippendale stesso.
Thomas Chippendale morì nel 1779 e la sua attività fu portata avanti da suo figlio, anch’egli chiamato Thomas.