La maggior parte dei tumori cerebrali sono trattati chirurgicamente, spesso utilizzando la biopsia stereotassica guidata dall’immagine per la diagnosi e/o la resezione microchirurgica (cioè la rimozione di quanto più tumore possibile in sicurezza). La rimozione chirurgica può aiutare a controllare o migliorare i sintomi del paziente. “Diversi fattori dettano l’approccio da adottare, ma la nostra pratica è quella di cercare di essere il più aggressivi possibile, perché la quantità di tumore rimosso è correlata al risultato del paziente, vale a dire che più tumore viene rimosso, migliore è il risultato”, spiega il dottor Moliterno.
Inoltre, osserva, i neurochirurghi della Yale Medicine sono chirurghi altamente qualificati e specializzati, dedicati a trattare solo i tumori cerebrali in un ambiente chirurgico con risorse all’avanguardia. “Usiamo le attrezzature più avanzate e l’esperienza senza pari, che ci permette di essere il più aggressivo e il più sicuro possibile quando si rimuovono i tumori al cervello”, dice.
Yale Medicine è insolito nell’avere neuroanestesisti dedicati coinvolti in ogni intervento di tumore al cervello, offrendo un neuro-monitoraggio specializzato della funzione motoria e nervosa, oltre alla capacità di eseguire un comodo intervento “sveglio” quando è indicato e l’uso di una risonanza magnetica intraoperatoria durante l’operazione. Oltre a fare una diagnosi accurata, l’obiettivo è quello di rimuovere quanto più tumore possibile, pur preservando la funzione neurologica. “La formazione e le tecniche più specializzate permettono ai nostri chirurghi di rimuovere tumori che altri chirurghi considerano ‘inoperabili'”, dice il dottor Moliterno. Aggiunge, “Inoltre, siamo l’unico ospedale in CT ad offrire la termocoagulazione laser per il trattamento dei tumori cerebrali che sono troppo pericolosi da rimuovere.”
Anche se è insolito, alcune persone il cui tumore al cervello viene trovato accidentalmente e non presenta alcun sintomo possono essere seguite da vicino con risonanze magnetiche. In questi casi, nota il dottor Moliterno, “i nostri medici hanno la competenza per fare questo giudizio e possono intervenire quando e se necessario”.